Alcune note per la comprensione della parlata di Pallagorio

 

1- A Pallagorio si usa prevalentemente il passato prossimo e non il remoto Kam vatu(r), sono andato e non vata, andai

 

2- Numerosi sono i verbi terminanti in “nja”

 

3- La consonante palato - alveolare “l”, usata nei vari insediamenti arbyreshy, si trasforma in “h” e “gh” e, più specificatamente, all’indeterminato “h” e nel determinato “gh”:

“maal”, voglia in “mah” indeterminato e “maghi” nel determinato.

“ndrikula” in” ndrikuh” e” ndrikugha”, comare.

 

4- Il gruppo consonantico e arcaico riscontrabile nella parlata di Andali e Marcedusa “ll” si trasforma

in “kj” e “ki”:

“killumysht” in “kjumysht”, latte;

“killisha” in “kisha” oppure kjisha”, chiesa.

 

5- La vocale inter sillabica “ë” spesso si trasforma in “u“ come in “shumburía”, madonna e “munkát”, peccato, oppure, è aperta; raramente è nasale, come in ”vĕa”, uovo; erĕa, nuora.

 

6- Non si riscontra come in altri insediamenti arbyreshy la “lj”, (in shqip “l”), ma si trasforma

in“l(u)”opp. “l(o)”, l- o ll- e, per rotacismo, in “r”

“ljulja” in “lulla”, fiore; “ljomi” in “lomi”, aia; oppure, all’inizio di parola, sparisce l’intera “lj

come “filjéta” in “fiéta”, foglia e “kiljkjéra :kirkjéra, calce.

 

7- “bu” ~ “pu” :”bugkat” prevale ”pugkat”, ricco;

 

8- Nei verbi riflessivi si usa per lo più la desinenza  “am” e non “em”. kjássam e non kjássem, mi avvicino.

 

9- Nei nomi maschili e femminili è raro il diminutivo in “ith” nel maschile e “zha” nel femminile, ma,

rispettivamente, “relle” o relli” come nel calabrese oppure tutti e due i suffissi insieme come in:

gjellarelli, galletto e vaizharella, ragazzina.

 

10- Nelle affermazioni si usa solo la particella “ne”. Per il no si usa “gjó” ~ “jó” non si riscontra come negli altri insediamenti la “s” privativa: s’kam, non ho.

 

11- Si usa il suono labiale - fricativo come nelle parole “phy”,”sipprhy”, rispettivamente in italiano,

per e sopra e non soltanto la “p”finale con la schwa “y”.

 

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